Come si evince dal rinvenimento di un recinto fortificato italico a Colle Rischia e di alcuni sepolcri e due lapidi con epigrafi venute alla luce nella contrada sotto la chiesa di S. Maria, anche la comunità di Tione degli Abruzzi anticamente dovette essere sede di un pagus o vicus vestino. Pochissimi gli elementi per individuare dove fosse ubicato con precisione il primo nucleo urbano, mai ritrovamenti archeologici nel territorio di S. Maria del Ponte sottolineano con certezza le sue antiche origini storiche e parimenti confermano che la storia di Tione e di S. Maria è strettamente legata come sembrerebbe dimostrare il fatto che S. Maria del Ponte non risulta tassata da Re Carlo I° D’Angio mentre nel decreto del 1269, che interessava tutte le terre e i castelli del contado aquilano,erano indicate Beffi, Fontecchio e Tione.
La chiesa, dunque, all’epoca apparteneva a quest’ultima comunità. Nel 1294, nel Real Privilegio di Re Carlo II del 28 settembre a favore dell’Aquila’ nel quale si fa elenco dei castelli assegnati al contado, il villaggio di S. Maria del Ponte viene ricordato come dipendenza di Tione. Nel 1340 in un registro della Chiesa Valvense si descrive S. Maria del Ponte distante un miglio da Beffi e due da Fontecchio. Nel 1349 la terra di Tione è distaccata dalla Diocesi di Valva e aggregata a quella Aquilana dal Pontefice Clemente VII. Nel 1393, da una pergamena del 16 marzo, regnante Ludovico, si evince che gli uomini dell’Università di Tione, per mandato del magnifico Simeone da Monanima, regio di L’Aquila, nominano sindaci Paolo Berardini e Coleota Masj Marchi di Tione e fanno ad essi donazioni di terreni, case ed orti posti in località S. Nicola, nel quale luogo deve essere costruito il castello di Tione con muro, fossati, guardie e fortilizi. Nel 1424 l’Università di Tione fu accorpata alla diocesi Aquilana. Nel 1498, per una contesa col territorio di Rocca di Mezzo i due sindaci di Tione fanno intervenire i Signori della Camera Aquilana nelle persone del Conte Franchi di Montorio e due nobili di Beffi. Nel 1516, con decreto del Vescovo aquilano, il preposto Giovanni Franchi e i canonici di S. Maria del Ponte fanno alcuni patti con i massari di Tione sui servizi da prestare alla Chiesa. Nel 1529 nell’infeudazione dei castelli per ordine di Filippo d’Orange, Tione e S. Maria del Ponte sono soggetti a due distinti baroni. Nello stesso anno Tione perde il suo stato giuridico ed ha come capitano Luigi Benagalzer.
Nel 1560 il feudo di Tione passa al duca Giulio Cantelmo di Popoli, col titolo di barone, ch il primo novembre concede i cosiddetti “Capitoli”, cioè documenti con cui i cittadini e il feudatario davano vita ad un ordinamento giuridico da rispettare vicendevolmente. Nel 1563 il fendo di Tione fu venduto dalla Regia Corte a Muzio Rivera dell’Aquila. Nel 1572 il nobile patrizio Muzio Rivera, barone del castello di Tione, dopo aver acquistato vari fondi con Berardino Imbasciata, Andrea Iacobi e Blasio Coletta, ne cede una parte alla canonica. Lo stesso patrizio l’otto dicembre dello stesso anno, come Giulio Cantelmo, concede ai cittadini di Tione i “Capitoli”. Nel 1578 Muzio Rivera muore ed il feudo di Tione passa al figlio maggiore Luca Antonio. Nel 1587 la Terra di Tione fu venduta a Ortenzio del Pezzo. Nel 1593 il popolo di Tione e di Goriano Valli prendono in locazione per sette anni dal popolo di Secinaro il diritto di far legna sul Monte Sirente. Nel 1669 il feudo di Tione passò al Duca di S. Demetrio, Clemente Sannerio; Nel 1737 troviamo in Santa Maria del Ponte una colleigiata composta da un Preposto e 10 canonici oltre ai cappellani.