Ocre è un comune italiano di 1 101 abitanti della provincia dell’Aquila in Abruzzo. È comune sparso, situato nella parte medio-bassa della Conca Aquilana a pochi chilometri a sudest del capoluogo regionale, la cui sede municipale si trova nella frazione di San Panfilo d’Ocre. Fa parte della comunità montana Amiternina e parte del territorio rientra nel Parco naturale regionale Sirente-Velino.
Formato da varie frazioni ha visto i tempi migliori nel medioevo quando il borgo fortificato di San Panfilo controllava la più bassa conca di L’Aquila e i monasteri di Santo Spirito e Sant’Angelo attiravano i fedeli. In quel periodo i baroni di Ocre controllavano anche i comuni vicini.
I primi insediamenti del borgo risalgono al XII secolo quando si costruì la fortezza di Ocre che fungeva da castello fortificato e borgo abitato. Sorse per proteggere la sottostante città romana di Aveia (poi Fossa). Tra i grandi feudatari del castello, si ricorda Gualtiero di Ocre, che nel 1222 è nominato signore di Albe, poi fedele seguace di Federico II di Svevia, nel 1246 dovette reprimere la furia dell’usurpatore Tebaldo Francesco che aveva acquisito il feudo di Ocre, che attentò alla vita di Federico. Ebbe confermati nuovamente, nel 1252 i suoi possedimenti in Abruzzo con Corrado IV di Svevia, figlio di Federico.
Nel 1254 il castello di Ocre partecipò alla fondazione di Aquila assieme ad altri 99 castelli, occupando una parte del Quarto di San Giorgio. Nel frattempo si espanse non lontano dal castello, in direzione dell’Aquila, il borgo di Villa San Panfilo, dove sorse anche un convento di monaci.
Nel 1423 il castello fu occupato dalle truppe di Braccio da Montone, che nella guerra dell’Aquila espugnò i castelli che avevano partecipato alla fondazione aquilana, per vendicarsi della fedeltà angioina contro gli Aragonesi. Nel marzo 1424 Ocre osò ribellarsi insieme ad altri castelli aquilani, ma fu nuovamente assediata da Braccio, e stavolta data alle fiamme. Il borgo si spostò definitivamente in Villa San Panfilo.
Alla fine del XVI secolo il feudo di Ocre apparteneva alla famiglia Fibbioni, che l’aveva acquistato per 10.000 ducati. Nel 1619 fu messo all’asta e aggiudicato per 9.500 ducati ad Alessandro Pica. Nel 1626 fu acquistato dalla famiglia Bonanni per 16.000 ducati, che lo mantenne fino all’abolizione della feudalità del 1806[6].
Il borgo fu danneggiato anche nel terremoto dell’Aquila del 1703 e poi nel terremoto dell’Aquila del 2009.