Gagliano Aterno

Gagliano Aterno in antico fu probabilmente un pagus (Boedinus?) o Vicus dei Peligni Superequani come dimostrano le iscrizioni rinvenute nelle contrade “Citarella e Dragoni” ora murate nella facciata esterna della Chiesa cimiteriale di San Giovanni Battista. Nelle suddette contrade, come in località “Piedicretino” sono stati rinvenuti, oltre alle lapidi citate, resti di muri antichi, lastricati di strade, statuette di bronzo, urne cinerarie, monete, lucerne, frammenti di ceramica e di tegole, mattoncini di pavimenti ad opera spicata, monete ed altri oggetti tra cui un mortaio di bronzo e un’urna sepolcrale della Chiesa cimiteriale di S. Giovanni. Lo stesso De Nino trovò un’altra galleria sotterranea con pavimento di terracotta, ricoperta con tegole (acquedotto?), diversi oggetti di terracotta e frammenti d’avorio lavorato presso “San Biagio”.

Tra il 569 e il 774, al tempo della denominazione longobarda, Gagliano faceva parte del Ducato di Spoleto. Nel 1000 Odorisio I Conte di Valva risiede nel palatium di Gagliano. Nel 1083 Undici del Castello di Gagliano, proprietari comunitari negli anni 1080 -1090, diedero a Farfa la loro parte di proprietà in S. Giovanni in Vennari, in cambio di parte della Chiesa di S. Benedetto in Gagliano ceduta a Farfa dal Conte Teodino alcuni anni prima. Nel 1178 il feudo di Gagliano entra a far parte della Contea di Celano. Era Signore della Contea Oddone e regnava Guglielmo II, il Normanno, ultimo redi questo Casato. Nel 1212 muore di “languore correptus” il Conte Pietro che soleva trascorrere lunghi periodi di riposo nel castello di Gagliano e il feudo viene ereditato dal Conte Riccardo, dello stesso casato dei Conti Berardi di Celano. Nel 1216 S. Francesco d’Assisi fu ospite nel Castello di Gagliano. A l’epoca il Castello, costruito da De Aquila, esisteva sotto forma di palazzotto-fortezza come si addiceva alla sede di un fendatario. Nello stesso anno, alla morte dell’Imperatore Federico, Papa Innocenzo IV investe della Contea e del Feudo di Gagliano un discendente del Conte Pietro da Celano, Ruggero, detto Ruggerone.

Nel 1266 risulta feudatario di Gagliano e Conte di Celano Nicolò I, successore del Conte Ruggerone. Nel 1273 nasce in Castro Galiani frate Andrea, celebre maestro di Teologia e Filosofia. Nel 1279 è feudatario del Castello di Gagliano Adamo di Ausi che verosimilmente fu l’ultimo capitano di nazionalità francese venuto al seguito di Carlo d’Angiò. Quindi il Castello ritornò in possesso di un Conte di Celano di nome Nicola. Nel 1286 fra Egidio da Lodi, Vescovo di Valva, dona la Chiesa di S. Scolastica, in Baullo et locum Sancti Francisci presso Gagliano alla Badessa di S. Chiara. Si tratta dell’oratorio dedicato al Santo di Assisi, dopo il prodigio del miracolo dell’acqua compiuto da S. Francesco in questo luogo. Nel 1294 è Signore delle terre di Gagliano e Conte di Celano, Tommaso figlio di Nicola, che compare tra Conti e Baroni al seguito di Celestino V quando il Morronese va a L’Aquila per essere consacrato papa nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Nel 1322 è Conte di Celano e Feudatario di Gagliano, Tommaso, marito di Isabella, figlia di Matteo Acquaviva e di Imperatrice D Arce. Nel 1325 con lettera dell’8 giugno, Sancia, regina di Napoli e moglie di re Roberto d’Angiò, chiede alla contessa di Celano Isabella D’ aviva D’Aquila di prendere sotto la sua protezione il monastero di Giovanni di Gagliano, spettante alle Clarisse gaglianesi. Nel 1328, come risulta da una lupide esistente nella loggia superiore, fu edificato il castello, verosimilmente sui resti dell’antico palazott-fortezza, da Isabella D’Aquila, Contessa di Celano. Nel 1332 è feudatario di Gagliano Ruggero II, figlio di Tommaso Conte di Celano e della Contessa Isabella Acquaviva-De Aquila . Nel I344 dalla stessa Contessa fu fatta edificare ai piedi del Castello la Fontana della Valle. Nel 1392 il Conte Ruggero, dopo la morte del ribelle figlio Antonio nella prigione di S. Potito, affranto dal dolore si fece penitente e vestì labito dei Minori Francescani. Prima però di entrare nel Convento di Castelvecchio Subequo , il Conte nominò suo erede il figlio Pietro II, colui cioè che avrebbe fatto erigere la grande cinta fortificata dell’attuale Castello. Nel 1414 Nicolò è confermato Conte di Celano. Nel 1462 il capitano di Ventura Iacopo Fortebraccio, detto il Piccinino , figlio di Fortebraccio da Montone, insieme a Ruggerotto, figlio della Contessa Jacovella, attacca il Castello di Gagliano e il 25 novembre lo espugna. Jacovella viene rinchiusa nel Castello di Ortucchio ma subito dopo è liberata. Nel 1503 ad Antonio Piccolomini, con privilegio del Gran Capitano Consalvo de Cordova, fu riconfermato il possesso della Contea e del Feudo di Gagliano. Nel 1591 con atto del notaio Pacifici, il Feudo di Gagliano e una parte dei beni della Contea, furono venuti da Alfonso Piccolomini, previo consenso della moglie Costanza, a Carmilla Peretti, sorella del Papa Sisto V, al secolo Felice Peretti. Nel 1616 a seguito dell’istanza dei creditori Luca Di Nardo e Giovanni Antonio Citarella, il Feudo di Gagliano con altre terre fu venduto per 97.000 ducati al capitano Domenicantonio De Santis.

Nel 1626 Domenicantonio De Santis tenne il Castello per dieci anni e poi lo vendette a Pierfrancesco Colonna, Duca di Zagarolo. Nel 1633 è Signore di Gagliano il Principe di Gallicano, Pompeo Colonna, figlio di Pierfrancesco. Nel 1661 Gagliano passa dal Principe di Gallicano, a tenimento regio. Nel 1668 la terra di Gagliano è posseduta da Maffeo Barberini, principe di Palestrina. Nel 1807 aboliti, con legge napoleonica i fendi, i successori di Maffeo Barberini, prima i figli Urbano e Francesco e quindi le sorelle Cornelia e Costanza, rimasero pacifici possessori dei beni burgensatici così in Gagliano come nelle terre d’Abruzzo. Nel 1828 in seguito all’imparentamento dei Barberini con gli Sciarra Colonna di Napoli, troviamo il Principe Maffeo Barberini di Sciarra Colonna Signore di Gagliano. A questo Principe va il merito di aver chiesto e ottenuto nel 1828 il corpo di S. Fiorenza Martire rinvenuto nel cimitero di S. Callisto in Roma il 2 maggio 1827 per esporlo al culto dei fedeli nella cappella gentilizia di S. Nicola nel Castello di Gagliano. Nel 1890 con Atto del 30 ottobre, seguito da istrumento di ricognizione degli annessi e connessi, stipulato il 26 giugno 1903, la N.D. Lazzaroni consorte del Barone Michele Lazzaroni, divenne la nuova proprietaria del Castello.