Molto probabilmente nell’antichità anche Fontecchio faceva parte del pago vestino Aufigenium come sembrerebbero dimostrare anche la presenza del basamento del tempio italico-romano dedicato a Giove su cui sorge la chiesa di S. Maria della Vittoria, il ritrovamento di frammenti lapidei con iscrizioni dedicata a Veneriae Aufeginates, gli altri reperti archeologici (centri fortificati, necropoli e cisterne, cippi ed epigrafi) rinvenuti sporadicamente nelle contrade di S. Pio e S. Vito in località Castellone, nonché la scoperta di un pavimento romano in laterizio ad opus spicatum, fatta negli anni 80. A S. Pio sull’itinerario della peligna Superaequum e della vestina Peltuinum è stata riportata alla luce una lastra di calcare rettangolare con iscrizione latina appartenente ad una tomba con ricco corredo funerario, tra cui una larga lama di spada ed una cuspide di lancia.
Oltre al culto di Venere troviamo quello per la divinità di Quirino come sembrerebbe accertare l’epigrafe, posta lungo un cornicione, che testimonia la presenza di una aedes Quirini Un’ara di epoca romana, attualmente sita nel chiostro del convento, attesta inoltre il culto per Giove.
Il vetusto centro abitato di Fontecchio è sorto su alcuni resti di epoca romana corrispondenti all’attuale ubicazione di Palazzo Corvi di chiara struttura romana. Tra l’altro nel basso medioevo l’antico abitato di Fontecchio è andato a svilupparsi sull’alto di una collina che domina la sottostante vallata dell’Aterno per proteggere la popolazione dalle invasioni barbariche.
Nel 1145 il feudo, composto da 48 famiglie, è tenuto da Gualtiero di Gentile Signore di Castello Nel 1346 Papa Clemente VI in una bolla fa menzione del Monastero di S. Maria a Graiano.
Nel 1360 in Fontecchio si trovano le chiese di S. Pietro, di S. Biagio, di S. Nicola e di S. Maria a Graiano. Nel 1425 il castello di questo piccolo centro fu assediato da Braccio da Montone detto Fortebraccio.
Nel 1447 lo “spedale” detto della Taverna dal nome della contrada in cui è situato, è aggregato con tutti i tenimenti allo “spedale maggiore” dell’Aquila.
Nel 1448 il Monastero di S. Maria a Graiano viene unito a quello di Collemaggio.
Nel 1486 il Conte Montorio, sottomessa l’Aquila al Papa, si ritira con i suoi congiunti a Fontecchio.
Nel 1529 il viceré Filiberto d’Oranges dismembra dal contado dell’Aquila i Castelli del distretto e fra questi Fontecchio che viene ceduto al commendatore Figueroa.
Nel 1532 i Castelli di S. Maria del Ponte e di Rocca Preturo vengono venduti dal Consiglio collaterale.
Nel 1533 il vicerè Pietro di Soledo conferma al capitano Ferdinando Figueroa tutti e tre i castelli sopra citati con i tutte le loro pertinenze.
Nel 1534 il viceré ne fa privilegio al Figueroa ed ai suo i eredi per una tassa di 80 ducati.
Nel 1591 viene costruita Porta da Piedi per l’accesso dalla Valle.
Nel 1648 Fontecchio subisce un assedio da parte delle truppe spagnole.
Nel 1755 una lapide incisa esalta la fonte di acqua sullo stemma comunale.
Nel 1823 fu completata la facciata della Chiesa parrocchiale, come testimonia la scritta posta sull’architrave del portale.