Anticamente il comune “sparso” di Fagnano Alto dovette essere un pagus vestino e avere diversi vici. Il toponimo Aufeginum, dall’etimo Aufigenate, ci è rivelato dal testo di un’iscrizione, attualmente murata nell’interno della Chiesa di S. Maria della Vittoria a Fontecchio e trascritto da Antonio De Nino alla fine del secolo scorso. Di grande importanza archelogica, una terrazza sostenuta da una muraglia in opus poligonale e le mura poligonali, dette mura alte rinvenute tra Castello ed Opi; le tombe a cripia scoperte a Capo Croce presso Campana con vasi e materiale di bronzo e ferro, un imbalsamario d’argilla, un ampolla di vetro, un olla di argilla e un vaso di bucchero italico; una cella quadrangolare con oggetti in ferro e bronzo, delle lucerne e degli ossi lavorati alle falde della collina S. Vittore; una tomba consistente in un grande sarcofago munito di coperchio e suppellettile funeraria in località Capo la Prata.
Da documenti indiretti del XII secolo apprendiamo che la prima comunità di Fagnano era designata col nome di Ofeniano, che nel XIII-XIV secolo compare come Castrum de Ofeniano e da un cantare anonimo aquilano del XV secolo come Fangeanu. Nel XVI secolo la comunità di Fagnano, era formata da 10 villaggi, come si evince dalla trascrizione della seguente epigrafe riportata da M. Accursio: Ripae unius ex decem pagis Fanianis agri Aquilani” (Fagnano, Vallecupa, Campana, Corbellino, Colle, Pedicciano, Frascara, Opi, Castello, Termine e Ripa). Nel 1173 Colle è feudo della famiglia Gentile.Nel 1223 Papa Onorio III conferma la chiesa di S. Pietrocon la giurisdizione dell’Abate di S. Maria a Bominaco. Nel 1231 i tre figli di Rainaldo d’Acquaviva, Gualtieri,Encico e Rainaldo, fanno delle convenzioni con le popolazioni di Valviano e di Ripa. Nel 1311 i Signori di Fagnano vengono citati dal Re a dare il servizio feudale dopo che questa terra era passata al contado dell’Aquila. Nel 1360 a Fagnano risultano le seguenti chiese: S. Maria, che è mensale e collegiata, S. Pietro, S. Nicolò, S. Lucia, S. Massimo, S. Vittorio e S. Donato. Nello stesso anno a Ripa si enumerano: S. Vittorino e S. Giovanni; mentre a Campana ne risultano tre S. Leonardo, S. Giovanni, S. Ozoino. Nel 1448 Antonio d’Amico è Preposto di S. Pietro a Fagnano.Nel 1500 Fagnano e Campana fanno una transazione dei loro territorio. Nel 1508 si concludono le controversie fra Campana e Fagnano. Nel 1513 Campana e Stiffe sono governate da un solo Capitano Subalterno dal Capitano dell’Aquila. Nel 1527, ai tempi di Carlo V, Colle conta 73 fuochi. Nel 1530, in un testamento di Nicola Piccini della Villa di Opi, si rammenta che nella chiesa di S. Pietro dovrà avere sepoltura il clero di Fagnano e di Ripa.
Nel 1533 Eleonora Mendozza vende in feudo a Giuseppe Carafa le terre di Fagnano e Campana. Nel 1540 Opi viene menzionato per la presenza di una “Fonte della Regina” e del fiume Nimeo. Nel 1554 la comunità di Rocca di Mezzo e Fagnano concordano la pace, accettando le condizioni poste dal Castellano dell’Aquila e da Giovannangelo Silverio dei Piccolomini sui confini de i loro territori. Nel 1582 Fagnano e Campana, dopo diverse controversie presso la Regia Camera, ottengono di essere riunite al Regio Demanio. Nel 1590 Campana si vende a Giovambattista Palmeris. Nel 1596 Fagnano si rivende ai fratelli Ottavio ed Isabella Vivis dell’Aquila, già baroni di Campana. Nel 1606 i fratelli Ottavio ed Isabella Vivis, già padroni di FagnanO7 ottengono il dominio di Campana. Nel 1639 Nicolò Romanelli, che era diventato erede dei due Vivis, lascia i due feudi di Fagnano e Campana ai figli Ottavio ed Alessandro. Nello stesso anno i figli di Nicolò Romanelli vendono Campana a Giuseppe Palmari.
Nel 1642 gli stessi eredi del Romanelli vendono Fagnano ad Antonio Geri Capponi di Amatrice.
Nel 1653 i figli di Capponi vendono il fendo di Fagnano a Francesco Alessandri dell’Aquila.
Nel 1669 il Castello è ancora feudo di Ottavio Romanelli.